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REGIE TEATRALI

  • 2001

  • Orestiade (Il lungo viaggio di Oreste)

di Eschilo 

Progetto promosso dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali ed in collaborazione con l'ETI (Ente Teatrale Italiano)

Prima rappresentazione :
28/29 Agosto 2001 - Area portuale Scilla (RC)
1/2 Settembre 2001 - Area archeologica del Tempio di Marasà - Locri (RC)
Produzione: Accademia d'Arte Drammatica della Calabria 

con: 


ALESSIO BONAFFINI - Oreste 
ANNALISA INSARDA' - Clitennestra 
GIUSEPPE ZENO - Agamennone/Apollo 
ALESSIA FRISINA - Capo coro delle Coefore 
AGATA PARISI - Clitennestra 
FILOMENA GIGLIOTTI - Elettra
RENZO PAGLIAROTO - Egisto 
DOLORES MAZZEO - Balia 
GIADA VADALA'- Atena 
FRANCESCO COTRONEO - Messaggero 
BERNARDO MIGLIACCIO SPINA - Pilade 
ORLANDO SCHIAVONE - Guardiano 
MARCELLO BUZZURRO - Capo coro nell'Agamennone 
ANTONIO FRANCONE - Giudice 
LAURA PUGLIESE - Una religiosa 


Scene e Costumi: ANDREA VIOTTI

Musiche : STEFANO MARCUCCI
Progetto Luci: GIUSEPPE ARDIZZONE
Coordinamento coreografico: GISELLA SECRETI 
Musiche eseguite da: ERCOLE CANTELLO (percussioni)

 

Regia  STEFANO MARCUCCI

 


Aiuto costumista: Samanta Uliva
Aiuto Scenografo: Nicola Cosenza
Direttore di scena: Enzo Saffioti 
Segretario di Compagnia: Carmelo Schipilliti
Responsabile Produzione: Carmelo Zinnato 


IL VIAGGIO DI ORESTE TRA VENDETTA E RIMORSO

SCILLA - Il desiderio della vendetta può essere soprafatto dal rimorso? E' questo angoscioso interrogativo a guidare Oreste nel suo "viaggio" terreno. Bisogna affidarsi al volere degli Dei o ai suggerimenti della propria coscienza?
Nella mitica cornice della Chianalea a Scilla, sulla sponda calabrese dello Stretto che evoca tanti travagli, abbiamo assistito allo spettacolo messo in scena dagli allievi dell'Accademia d'Arte Drammatica della Calabria, con il quale si è aperta la III Rassegna di Teatro Classico, promossa dall'Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria, che propone intensamente proprio questi temi permanenti della vita dell'uomo e soprattutto dei meridionali condizionati, spesso, da un atavico senso dell'onore e della vendetta.
(...)
La sorpresa maggiore , nella visione dello spettacolo di ieri sera, è stato il grande impatto emotivo creato dai giovani interpreti dell'Accademia d'Arte Drammatica della Calabria che si mostrano, ogni anno di più, all'altezza di attori già consumati, anche se coscienti del percorso che gli si presenta davanti. Sono spettacoli come questo che riconciliano il pubblico con il teatro, che è fatto di emozioni, di immagini suggestive anche se inquietanti e di godibilità nell'ascolto dei versi dei grandi e immortali maestri del teatro.
Qulla dei giovani attori dell'Accademia di Palmi è stata una prova che conferma la validità di un percorso didattico che rassicura sul futuro del teatro italiano che, in questo momento storico, orfano ormai dei "mostri sacri" affida le sue speranze di rinnovamento proprio in giovani come questi. (...)


SAVERIO ALBANESE - Il QUOTIDIANO 30agosto 2001 

Percorrendo un sentiero pieno di sangue, Oreste si avvia in un viaggio catarsico verso una purificazione promessa dal dio Apollo e dall’oracolo delfiano.
E’ questo il senso dello spettacolo “Il viaggio di Oreste”, che l’Accademia d'Arte Drammatica della Calabria ha presentato sera a Scilla, nell'area portuale. Un viaggio, che mondo di ogni crudeltà, è stato idealmente percorso anche dagli eccellenti giovani attori dell'Accademia, che si avviano verso un sicuro futuro di successo nel difficile mestiere del teatro. Abbiamo infatti ieri sera assistito ad un evento straordinario, di quelli che resterà a lungo nella nostra memoria ed in quella dei fortunati spettatori ieri hanno potuto assistervi, perché tutti sono stati padrini - e lo diciamo senza nessuna retorica - di una vera e propria rinascita del gusto teatrale, affranti come siamo dalla miriade di spettacoli che ci vengono proposti senza un briciolo di gusto e di contenuto. Guidati da Stefano Marcucci, che oltre alla regia firma anche le musiche dello spettacolo, gli attori dell'Accademia hanno con umiltà voluto misurarsi con i versi di Eschilo, tradotti da Pier Paolo Pasolini, che ne ha mantenuto e talvolta anche accresciuto la cruda poetica. Abbiamo con emozione riascoltato i tormenti di vendetta di una Clitennestra che Annalisa Insardà ha delineato con vigore e con una sensualità inusuali, che lasciano intuire un grande futuro alla giovane interprete, lo stesso che sicuramente attende ad Agata Parisi, che ha interpretato il personaggio di Cassandra nei suoi aspetti deliranti e profetici e nella disarmante lucidità di donna ormai, per sua stessa intuizione, avviata alla morte.
Un Oreste, sdoppiato nel suo ruolo predestinato di carnefice della madre e vendicatore del padre, è stato magistralmente interpretato da Alessio Bonaffini, e non si può dimenticare di citare l’estrema cura e spessore recitativo con cui Alessia Frisina ha guidato il coro delle Coefore e delle Erinni, riportando finalmente il personaggio del Coro ad una comprensibilità completa, per il sollievo del pubblico presente.
Una splendida Atena, interpretata da Giada Vadalà, e un affascinante Apollo, intrerpretato da Giuseppe Zeno hanno coinvolto il pubblico nel processo rigenerativo di Oreste, affrontato davanti ai giudici di Atene, mentre Filomena Gigliotti ha recitato la parte di una Elettra lucida e moderna. 
Gli altri attori che vanno tutti ricordati e ringraziati per la magifica, prova offerta sono stati:
Renzo Pagliaroto (Egisto), Marcello Buzzurro (Capocoro maschile), Dolores Mazzeo (La Balia), Bernardo Migliaccio Spina (Pilade) Francesco Cotroneo (Il Messaggero), Laura Pugliese (Religiosa) ed Antonio Frantone (un Giudice) (…)


R.P. su “Il domani della Calabria” anno IV n° 201 , 30 agosto 2001

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