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COLONNE SONORE

  • 1989

  • Lo zio indegno

Paese di produzione Italia Anno 1989 
Durata: 105 min 
Colore
Genere: Commedia 

Regia: Franco Brusati 

Soggetto. Franco Brusati 
Sceneggiatura: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Franco Brusati 
Scenografia: Dante Ferretti
Musiche di Stefano Marcucci
Costumi: Paola Marchesin
Decorazioni del set : Francesca Lo Schiavo
Produttore: Leo Pescarolo, Guido De Laurentiis 

iNTERPRETI:

Vittorio Gassman: Zio Luca
Giancarlo Giannini: Riccardo
Andréa Ferréol: Teresa
Kim Rossi Stuart: Andrea
Beatrice Palme: La Chanteuse
Simona Cavallari: Marina
Stefania Sandrelli: Isabella
Clelia Rondinella: Mamma di Luca giovane
David Mausel: Piero
Caterina Boratto: Passante che aiuta Luca

Premi:
Nastro d'argento 1990 ("Migliore attore protagonista)
concesso a V. Gassman dal S.N.G.C.

Questa tipica commedia all'italiana, dal ritmo andante, presenta il personaggio (forse un po' teatrale nella sua schematicità), dello zio anziano, una volta affascinante, ma tuttavia irresponsabile, disinibito, lascivo, ed amante del divertimento, che mostra le sue analisi del sangue ad ogni donna disponibile presente nei paraggi, con l'idea di farla diventare sua partner. Mostrando questi certificati vuole provare che lui è "pulito" (rispetto al nipote un po' malaticcio) e genera ogni sorta di trambusto durante la breve stagione nella quale si prende cura del nipote ricco, malato, ed emozionalmente inibito.

All'inizio il nipote rimane allibito e scandalizzato dalla bramosia dello zio per una vita selvaggia e lussuriosa, ma col tempo si affeziona per infine rimanere affascinato dall'ansia vitalistica dell'anziano. Presto il giovane riservato e con « la testa a posto » si troverà invischiato nel demenziale stile di vita dello zio, e comincerà ad apprezzare il valore del vivere la vita con « l'acceleratore a piena manetta ».

Tullio Kezich – il Corriere della sera, 1989
(…) Giù il cappello. Siamo di fronte al gran mistero
dell’alchimia spettacolare per cui la vita viene riprodotta “in
vitro” grazie a un talento imperativo e debordante. Ed è
poco dire che, bravissimo sempre, in molti momenti del film
e soprattutto nel processo, Gassman (giustamente premiato a
Montrèal) è sublime.
Non gli è da meno Giancarlo Giannini, che assume sommesso
e sbalordito la parte del nipote filisteo, dapprima respinto,
poi lentamente attirato nel gioco frastornante dello zio. Fino
a quell’ambiguo sorriso finale, sulla spiaggia dell’Excelsior di
Venezia, in cui la recitazione di Giannini alza il tiro e diventa
l’omologo di una pagina letteraria. E senza dimenticare
l’apparizione fugace, ma pungente e “snaturale” al punto
giusto, di Stefania Sandrelli. (…)
L’orditore della trama e della recita, Franco Brusati, se ne
sta fra le quinte fervido e pietoso. Senza la sua storia, senza
la sua impaginazione ariosa e rigorosa, senza quel tocco di
leggerezza che in Tenderly si rivelò la sua sigla, gli attori non
potrebbero figurare meglio. E anche se il racconto è
disuguale, qualche volta troppo ellittico come nella storia
pallida del quadro trafugato, il risultato accattivante e
insolito è quello di un film da non man

Lo zio indegno - Poesia -
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LO zio indegno - Deltaplano -
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Lo zio indegno -Sulle scale -
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