TELEVISIONE & RADIO
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1976
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I congiurati del Sud
Radiodramma di Fabio Doplicher
RADIOUNO ore 15 mercoledi 26 maggio 1976
Realizzazione effettuata negli Studi di Firenze della RAI
con:
Stefano Satta Flores (Francesco Crispi),
Ennio Balbo (Il Francese),
Angelica Ippolito (Ninetta),
Carmen Scarpitta (Madame Di Lorenzo),
Pino Tufillaro (Cosimo Assenti),
Maurizio Gueli (Monsignor Cocle),
Antonino Manganaro (Il Commissario De Simone),
Gianfranco Ombuen (Carlo Poerio),
Giorgio Naddi (Francesco Bozzelli),
Cesare Bettarini (Il Marchese Ruffo),
Edoardo Torricella (Il Ministro Del Carretto)
Corrado De Cristofaro (Il vecchio marinaio)
Antonio La Raina (Il gendarme)
Musiche di Stefano Marcucci
Regia di Roberto Guicciardini
I “congiurati” sono i rivoluzionari napoletani che nel 1847 prepararono la rivolta contro Ferdinando II. La vicenda si svolge negli ultimi mesi del '47 e nei primi giorni del '48, quando Crispi, avuta notizia della rivoluzione siciliana, s’imbarca per Palermo. Infatti il Crispi è il personaggio centrale del radiodramma, in un’ipotesi storica che ne anticipa sin al momento del suo esordio una certa ambiguità politica. Come sempre nelle opere di Doplicher, la scelta del tema storico è prima di tutto un’occasione drammaturgica e poetica, alla cui base stanno la verosimiglianza e la “moralità” della vicenda, non la ricostruzione documentaria.
Insieme a Francesco Crispi appaiono personaggi storici come Carlo Poerio, Mariano D’Angelo, Francesco Bozzelli. Com’è vera la vicenda del commissario De Simone, che dà la caccia ai
congiurati. Un personaggio fantastico è Ninetta, amica di turno del Crispi..
L'antagonista del Crispi, il Francese, così detto perché è un vecchio rivoluzionario irriducibile, nutrito delle idee di Babeuf. Il feroce ministro della Polizia Del Carretto e monsignor Cocle, confessore della casa reale, entrano nella vicenda che vede, almeno da un punto di vista oggettivo, Crispi giocare su due lati: come avvocato di nobili personaggi è al corrente dei fatti e dei pericoli; come rivoluzionario borghese si assicura quell'avvenire cui aspira, nella ferrea consapevolezza del proprio valore personale, delle sue capacità. Ecco l'antitesi col Francese, che non confonde la “missione” con “carriera”. Questa caratteristica del Crispi, in cui vi è paradossalmente una grossa dose di buona fede, costituisce per l'autore lo stimolo politico, la considerazione di quanto i personaggi protagonisti siano prodotti una società ben poco mutata nei connotati morali di fondo da allora. Importante nel radiodramma è la parte musicale: stornelli e canti popolari del secolo scorso
(Dal Radiocorriere 29-30 maggio 1976)